Art,  Exhibitions

Timeline – Michel Blazy alla Galerie des Ponchettes a Nizza

L’installazione di Michel Blazy alla Galerie des Ponchettes si inserisce nell quadro della stagione inaugurata con “Cosmogonies, au gré des éléments” al Mamac in cui si approfondisce la relazione tra arte contemporanea ed elementi naturali.
L’artista lavora infatti sulle materie organiche viventi e ogni sua installazione è in realtà un’opera in fieri, un organismo essa stessa, un essere che muta, cresce e si degrada.
Le sue installazioni sottolineano il carattere effimero delle cose, l’evoluzione dei processi, la trasformazione insita in ogni elemento, soprattutto quelli viventi.

Le pareti della Galleria sono ricoperte da grandi affreschi che altro non sono che materiale organico lasciato alla sua decomposizione naturale, al suo fiorire di muffe e spore che è in continua evoluzione, un’evoluzione che è per sua natura lasciata al caso e all’imprevedibile. 

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Timeline: la dimensione temporale è essenziale. Il tempo diventa uno degli elementi creatori dell’opera d’arte, assieme ai micro-organismi che la trasformano e assieme alla concertazione dell‘artista, che diventa il demiurgo che tutto mette in opera perché avvenga e poi ammira, assieme allo spettatore, quello che il tempo riesce a creare.

In Mur de pellicules bleues (2014/2018) , l’artista ricopre i muri e la volta della galleria di agar-agar e colorante blu E133.

In Mur de double concentré de tomate (2009/2018 doppio concentrato 28% di pomodoro senza sale) riveste i dodici archi della galleria di passata di pomodoro in strati successivi, lasciando poi ciò che è vivo alla sua evoluzione.

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L’unione di elementi organici e inorganici è alla base del suo lavoro. La vita vegeta qui a partire dall’elemento sintetico: un hard disc, un tubo, un mattone, una lattina e un cappotto, sono tutti oggetti privati del loro scopo originario per trasformarsi in humus virtuale, elemento fertile da cui alla fine la vita riesce a germogliare.
Al centro è un ammasso di carbone, del legno bruciato sul quale simbolicamente la vegetazione rinasce dalle sue stesse ceneri.

 

Feu, 2018. legno bruciato, acqua, vegetazione spontanea. 


Brique
, 2016/2018  (Mattone, terra, vegetazione spontanea) 

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Manteau, 2013/2018 (cappotto, acqua, vegetazione spontanea)

 

Érable et tuyau, 2017/2018 (acero, tubo, lattina, terra)

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Disque dur, 2014/2018  (Hard disc, terra, vegetazione spontanea)

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Sans Titre
(2014)  (scultura in gesso e carta di alluminio da cucina)


Pellicules bleues de voûtes se détachant
, 2018

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I materiali di partenza sono invasi da una vegetazione spontanea debordante che porta ad una trasformazione della materia stessa. È in questo contesto di conversione d’uso della materia che l’opera acquista il suo senso più alto, nel momento in cui il cambiamento è in atto. L’emancipazione artistica avviene quando l’opera sfugge non solo al controllo dell’artista, ma anche ad ogni regola prevedibile.