Art

NMNM (Nouveau Musée National de Monaco) – Villa Paloma

Il Museo Nazionale di Monaco articola le sue esposizioni su due sedi, quella di Villa Paloma, che si trova nella zona dei Jardins exotiques, e quella di Villa Sauber, vicino al Grimaldi forum.

La Villa Paloma, acquistata dallo Stato monegasco nel 1995 diventa sede di un museo nel 2008. Il suo giardino è opera di Octave Godard, il più talentuoso degli allievi del celebre paesaggista Edouard André.
La sua trasformazione in museo ha imposto dei cambiamenti importanti, soprattutto per quel che riguarda l’accesso, che non poteva più essere fatto dalla strada e avviene ora dal giardino, in modo da offrire al visitatore la possibilità di porsi in uno stato di apertura di spirito propizia alla visita.
L’anima della villa non ha però perso il suo spirito, continuando ad esprimersi nella conservazione dei decori dello scalone, nelle vetrate e nei mosaici e nella conservazione delle finestre come ingresso della luce naturale nelle sale espositive.
Tutti i locali della villa sono accessibili al pubblico e consacrati alle esposizioni, il parco è il suo scrigno, esso mantiene il suo aspetto di giardino all’italiana che si affaccia sulla città e sul mare.

Nei giardini si trovano anche delle installazioni facenti parte della collezione permanente del museo, tutte in un modo o nell’altro in fieri.

La Folding house (to be continued) di Jean Pascal Flavien  è una casa-scultura fatta per essere vissuta.
L’idea è quella di una struttura semplice e aperta che consiste in un locale atto ad ospitare temporaneamente una persona, assieme ad uno spazio esterno.
Da una quindicina d’anni l’artista concepisce progetti che diventano modelli e poi case; finora quattro ne sono state realizzate: la Viewer a Rio de Janeiro (2007), la No drama house a Berlino (2009), La Two persons house a Saõ Paulo (2010) e la Breathing House al Parc Saint-Léger in Francia (2012).

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Le altre opere presenti nei giardini sono dell’artista monegasco Michel Blazy, la cui poetica consiste nel creare installazioni in cui la vita, sotto forma di cambiamento biologico, trasformazione e spesso degradazione dialoga con oggetti inanimati dando loro la forza dell’evoluzione propria degli esseri viventi, con lo scopo preciso di indagare il flusso del tempo.

Senza titolo (2014) è una giovane pianta d’acero dorata. Il trattamento rispetta la fioritura e lo sviluppo dell’albero; essa riprende due elementi cari all’artista, la pelle e il giardino, due spazi che rappresentano la frontiera tra ciò che si padroneggia e ciò che si subisce. L’albero è ricoperto di una barriera minerale che lo trasforma in scultura e l’intervento umano accompagna necessariamente la crescita dell’albero.

Sculptcure (2001, in corso) è una composizione di bucce d’arancia spremute su piatto di plastica che lascia sviluppare dei microcosmi sempre più complessi sulla materia in decomposizione. Unendo fascino e disgusto le Sculptcures approfondiscono la riflessione sul tempo, visto che le muffe e i funghi possono vivere molti secoli.

Collezione di scarpe (2015-2019) è un’opera creata per la 57a Biennale di Venezia composta da una cornice all’interno della quale un dispositivo complesso alimenta delle piante che crescono all’interno di una serie di scarpe da ginnastica.

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