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Luca Viscardi – La vita a piccoli passi

Era la fine di febbraio quando Luca ha contratto il Covid-19 a Bergamo.
Fine febbraio e Bergamo. Questi due dettagli bastano per avere un’idea di quali gironi infernali egli si sia trovato ad attraversare.
Luca è stato sfortunato perché ha contratto il virus nel momento peggiore, quello in cui non solo non si sapeva bene come curarlo, ma anche in cui una diagnosi precoce era praticamente impossibile, causa il numero crescente e incontrollabile dei contagiati in quel momento e in quella zona d’Italia.
Luca è stato fortunato perché da quella situazione drammatica è uscito sano e salvo, nonostante il suo percorso sia stato tutt’altro che facile, essendosi trovato in pericolo di vita e di fronte a difficoltà che non avrebbe mai pensato di dover vivere, tra tutte proprio l’impossibilità di compiere i piccoli gesti, le cose banali, quelle che diamo per scontato di poter sempre fare.

Luca Viscardi, giornalista, conduttore radiofonico, noto blogger ed esperto di tecnologia, ci guida attraverso le tappe che procedono a partire da quel fatidico 9 marzo che l’ha visto partire in ambulanza verso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII fino al momento in cui, una volta guarito ha potuto riunirsi e infine riabbracciare la sua famiglia.
Tra questi due momenti l’evoluzione della sua malattia è raccontata lungo le pagine di una sorta di diario in cui il tempo si dilata e rallenta seguendo i percorsi del male e quelli della memoria.
Un male che è dipinto in tutta la sua eccezionalità, nella sua capacità di oltrepassare il lato fisico per insinuarsi nelle pieghe della coscienza fiaccandolo fino nella sua volontà: nel suo racconto, che non è mai pesante ma sempre lucido e analitico traspare senza filtri il disagio di chi si trova ad avere un corpo scollegato dalla mente, di chi registra uno scollamento tra percezione fisica e proiezione psicologica, di chi si trova a vivere la disfatta del proprio essere, sopraffatto da una cosa che lo sorpassa.
La memoria invece è lì a ricordargli in ogni istante quello che lo aspetta là fuori, oltre la vetrata dell’ospedale che lo separa dalla sua Bergamo.
Ecco allora a partire da quella aprirsi tutta una serie di finestre su persone, eventi, istanti, affetti che fanno sì che la vita riprenda mano a mano il sopravvento sulla paura, a piccoli passi.
Perché se è molto probabile che sia stata la nuova terapia a cui a un certo punto viene sottoposto a cambiare il corso della malattia di Luca è certo anche che è stata la consapevolezza dell’importanza di ognuno di quei singoli piccoli passi a far sì che Luca ritrovasse infine la forza di percorrere tutto il cammino.

Attraverso il suo racconto che è intrinsecamente commovente pur restando leggero e autoironico Luca Viscardi vuole soprattutto portare una testimonianza ed è in quanto tale che la sua lettura andrebbe consigliata a tutti.
Perché finché resta qualcosa di astratto e non tangibile questa malattia è forse possibile anche fingere non sia così grave, ma quando la vedi, la vivi e la senti sulla pelle come accade leggendo le pagine di questo libro, allora ti si presenta in tutto il suo peso e impatto devastante.
Diventa impossibile a quel punto non decidere di combatterla con tutti i mezzi possibili e immaginabili.