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Due libri due

Una legge ineluttabile delle catene è che prima o poi vanno interrotte.
Nominata per la quarta volta, da Gian e da Ilaria, in questa occasione non designerò nessun altro.
Ma dedico le righe che seguono a Marco. Non è infatti dalla mia libreria che provengono i libri che ho scelto questa volta, ma dalla sua.
O meglio il primo proviene direttamente dalla libreria dell’Ikea.
Sì sì, proprio dallo spazio espositivo di una delle due sedi milanesi (non ricordo quale) del mobilificio svedese.
Tecnicamente non l’ha proprio “rubato”: lui l’aveva messo sul nastro della cassa, ma la cassiera, trovando inconcepibile che il codice a barre non passasse, ha esclamato -prevenendo la mia reazione che da stupita stava diventando decisamente imbarazzata- “questo è vostro, vero???” “sì, sì” ha risposto lui.
Ecco dunque il “suo” libro, non provate a chiedergli la traduzione, sarebbe anche capace di darvela…

pag 123: sig upp över itan. Skip parkerade en bitt upp pavändplanen, vid trappan till verandan pa framsidan. Babyn lag och sov pa flaket till pickupen uder en liten sänghimmel av moskitnätso han hade köpt. BrödernaTaylor, som ägde fiskodlingen, var inget att oroa sig for: de var sa hjärndöda att de inte skulle reagera om de sag en baby. En hacka, en skyffel, en motorsag , en baby i en korg.
(Anna Quindlen, Nattens ljus, Wahlström & Widstrand, 2002)

Il secondo libro invece gli apparterrebbe anche se glielo dovessero rubare. Circa un anno fa mi disse che aveva dovuto ricomprarlo più volte, perché durante i traslochi e gli spostamenti vari, gli era capitato spesso di smarrirne le tracce. Sono convinta che in realtà, essendo il Marco protagonista un viaggiatore anche più accanito del Marco mio, questi avesse in realtà approfittato dell’occasione per inseguire il suo destino.

pag. 123: A forza di scorporare le sue conquiste per ridurle all’essenza , Kublai era arrivato all’operazione estrema: la conquista definitiva di cui i multiformi tesori dell’impero non erano che involucri illusori, si riduceva a un tassello di legno piallato: il nulla…
(Italo Calvino, Le città invisibili, oscar mondadori, 2000)

Esattamente un anno fa è stato un giorno speciale.
Un mattone alla volta si sta ricostruendo Sofronia.

 

22 commenti

  • marco(a)

    ehi — ma la traduzione e’ piu’ che chiara, basta usare SYSTRAN:

    loro stessi su över itan. Saltare parco un amaro su pavändplanen , largo scala verso verandan papê di fronte. Bambino legge e slept papê fiocco verso presa uder un insignificante sänghimmel di moskitnätso egli avuto köpt. BrödernaTaylor , come ägde fiskodlingen , ciascuno niente quello guaio loro stessi passato : essi erano detto hjärndöda quello essi nots dovrei reagire se essi flettersi un bambino. UN scribacchino , un pala , un motore , un bambino in un cesto.

  • anto

    ahahah… peggio di prima!!!! ….e io che credevo fosse una lista dei tavolini, delle sedie e dei divani disponibili in sede!!! 😀

  • accgian

    ahahahah…

    auguri davvero di cuore per questo anniversario e per le pagine che avete scritto insieme, perchè aprendo il vostro libro a pagina 123 o in qualunque altra a caso, troverete sempre voi due….

  • cristiana

    ….A U G U R I   a Voi !!!! e altri 10000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000 mattoncini !!!

  • anto

    che bello gian!!! grazie!!!! è proprio vero!!! e poi con il marco si è sicuri che il finale è sempre…. a sorpresa!!!! :)))

  • anto

    hai proprio ragione rita! sofronia è destinata ad essere sempre smontata e ricostruita… ma la cosa certa è che ogni volta riesce a ritrovare la sua metà mancante! smack!

  • wp_8899687

    In 11 anni google translate ha fatto passi da gigante…. oddio non per lo svedese magari, che resta un po’ così…
    “salire sopra di esso. Skip parcheggiò un po’ sul marciapiede, alle scale fino al portico. Il bambino giaceva addormentato sul letto del pickup senza un lettino di zanzariere che aveva comprato. I fratelli Taylor, che possedevano l’allevamento ittico, non avevano nulla di cui preoccuparsi: erano così morti al cervello che non avrebbero reagito se avessero visto un bambino. Un trucco, una pala, una motosega, un bambino in un cestino”.

  • anto

    sopra itan. Le navi parcheggiavano un po ‘più in alto sul marciapiede, presso le scale del portico sul davanti. Il bambino si sdraiò e dormì sul letto del furgone sotto un piccolo baldacchino di zanzariere che aveva comprato. I fratelli Taylor, che possedevano l’allevamento ittico, non avevano nulla di cui preoccuparsi: erano così cerebralmente morti che non avrebbero reagito se avessero visto un bambino. Una zappa, una pala, una motosega, un bambino in una cesta.
    L’AI sta dando i suoi frutti, anche se Skip probabilmente era davvero un nome proprio