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Le Avanguardie Russe a Villa Olmo

Ultimo giorno domani per ammirare a Villa Olmo, a Como, la mostra dedicata ai maestri dell’avanguardia russa Chagall, Kandinsky, Malevič e Filonov. Coinvolti dal clima post-rivoluzionario e dalla rigidità ideologica del regime ebbero destini diversi: Chagall e Kandisky abbandonarono la Russia nei primi anni Venti; Malevič e Filonov rimasero nel loro paese pur conducendo una vita di stenti e censure.
Ciò che li accomuna, pur nelle realizzazioni così diverse, è il tentativo di allontanarsi dalla logica della tradizione, superando la visione dominante dell’impressionismo francese per dare vita alle innovazioni formali del cubofuturismo, alle tensioni del suprematismo e alla modernità rarefatta dell’astrazione.
Tra le numerose opere in mostra vorrei proporvi qui quelle che, di ciascun artista, mi hanno parlato direttamente al cuore. E non è certamente un caso se sono quelle in cui sono soprattutto la luce e il colore a veicolare l’emozione.
Vorrei rispondere così, con un linguaggio altrettanto immediato, alla seguente dichiarazione estetica di Chagall:

Lo stile non è importante. Esprimersi lo è.
La pittura deve avere un contenuto psicologico.
Io stronco sul nascere ogni mio impulso decorativo.
Attenuo il bianco, amalgamo il blu con mille pensieri.
La psiche deve trovare la propria via nei dipinti.
Bisogna lavorare sul quadro pensando che qualcosa
della propria anima entrerà a farne parte e gli darà sostanza.
Un quadro deve fiorire come qualcosa di vivo.
Deve afferrare qualcosa di innafferabile: il fascino
e il profondo significato di quello che ci sta a cuore.

Marc Chagall
da Chagall on Chagall, New York, 1979

Il Riposo (1908) di Malevič, con la sua luce intensissima, che dà una profondità incredibile all’immagine a dispetto della sua apparente bidimensionalità

            Il riposo – Malevic

Il Paesaggio Estivo (1909) di Kandinsky, con quel contrasto tra luce e ombra che nella loro antitesi accendono di colore il mondo.

Paesaggio Estivo – Kandinsky

E i magnifici Amanti in Blu (1914) di Chagall.
La riproduzione decisamente non rende l’impalpabile nuvola turchese che avvolge in un estasi azzurra i due innamorati. Il blu che esce dagli occhi e dalle labbra dell’uno fa sì che anche l’altro si possa abbeverare dello stesso suo cielo.

Amanti in blu – Chagall

 

 

Un commento

  • marco(a)

    La luce che si sprigiona da queste opere, sottolineata da un’illuminazione magistrale in quelle splendide sale, e’ veramente potente, energica ed energetica.

    Incredibile anche la vita (almeno di chagall), che ha attraversato tutto il 900, vivendolo in qualche modo “al centro”…