Art,  Exhibitions

Kyôtô Tôkyô, des samouraïs aux mangas

L’esposizione Kyoto-Tokyo, visitabile presso il Grimaldi Forum a Monaco fino al 12 settembre è installata su 4000 m² e riunisce circa 600 opere tra foto, oggetti, video, disegni che illustrano il lato antico del Giappone rappresentato dall’antica capitale Kyôtô e l’altro lato avanguardista con la capitale attuale Tôkyô.
Un percorso dall’VIII al XXI secolo che avviene attraverso l’arte, la letteratura, il cinema e l’animazione giapponese.
E’ un invito al viaggio nello spazio e nel tempo nel cuore del Giappone.

La mostra si divide in 4 sezioni: Kyôtô, antica capitale imperiale, Edo, la città degli shogun (con numerosi oggetti della famiglia dei Tokugawa), Tokaido, la strada storica di 500 km che unisce le due capitali, e Tôkyô, la megalopoli del XXI secolo.
Da un lato troviamo quindi paraventi, kimono, vasi dell’epoca Meiji e una statua di Fudo Myoo dell’XI secolo mai portata prima in occidente; dall’altro un’intera parete di giocattoli robot, stand dedicati ai manga, sale dedicate all’architettura contemporanea, al cinema e ai videogiochi.

Molto accurata e spettacolare l’esposizione vuole sottolineare i legami esistenti tra la cultura tradizionale che trova le sue radici nella Kyôtô dell’VIII secolo e le forme di espressione artistica del Giappone odierno; la sala dei samurai è speculare a quella che ospita delle riproduzioni in resina dei caschi di fantasiosi guerrieri spaziali, l’illuminazione guida e rivela, le sale si susseguono proponendo ciascun tema come una piccola monografia.

Il percorso dai samurai ai manga, dalla tradizione all’high tech mostra come in una società estemamente ripettosa delle regole, della forma e delle gerarchie gli spazi di fuga sono quelli dell’immaginazione; ma il filo conduttore è uno: impossibile non cogliere il legame tra la tradizione delle stampe giapponesi e della pittura su rotolo con i manga del giorno d’oggi.

2 commenti

  • marco(a)

    Leggendo i pannelli vari ci si rende conto di quanto nella nostra scuola non si studi nulla, ma proprio nulla di queste culture lontane. Cosi’ si pensa erroneamente che tutto nasca dall’Europa (con la strana eccezione dei numeri “arabi”), mentre proprio non e’ cosi’. 

    E tutte le opere esposte, lontane dalla (almeno ai miei occhi) “semplicità” di quelle thailandesi, sono di una raffinatezza esemplare, da ammirare.
  • anto

    sì è vero, ma forse è inevitabile che in tutti i percorsi di studio (e più generalmente di conoscenza) ci siano delle lacune enormi… però a volte basta poco per farsi incuriosire e questa mostra mi ha lasciato proprio la voglia di saperne di più.
    mi è tornata alla mente una delle prime persone che avevo contattato qui su vox, hachiko, una ragazza di milano che studiava la lingua e la cultura giapponese… (peccato che dopo la laurea abbia abbandonato il suo blog) era davvero divertente seguire la sua passione per tutto ciò che veniva dal Giappone (pop music compresa).
    Ora però ho degli amici giapponesi che attraverso i loro post mi pernettono di entrare a contatto con quel mondo così lontano, ma così elegante, raffinato e profondo da avere un fascino davvero speciale….
    grazie a leicacats e Toukou che mi aprono una finestra sul loro mondo!