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Seborga

Nel 400 era chiamato Castrum Sepolcri e nel 600 Sepulcri Burgum, da tempo immemorabile luogo sacro ai catari, che qui tumulavano i loro sacerdoti.

Ma ciò che rende speciale questo borgo che si trova aggrappato a 512 m sul livello del mare nell’entroterra ligure in provincia di Imperia è che i suoi 316 cittadini hanno un loro passaporto, una targa automobilistica, una loro moneta (il luigino, del valore di 6 dollari) e dichiarano la loro indipendenza dallo stato italiano, eleggendo un “principe” e dei “ministri” che li rappresentano.

E’ a partire dagli anni 50 che alcuni membri della comunità di Seborga sulla base di un antico status di principato hanno cominciato a ritenere  non valida l’annessione al regno di Sardegna e quindi all’Italia.

Originariamente appartenente ai conti di Ventimiglia, nel 954 il conte Guido cedette questa parte del contado ai monaci benedettini delle isole Lérins. Sono i monaci che, a causa dei numerosi lasciti, elevano il feudo a principato, pur senza usare questo titolo nei documenti ufficiali. Fu consacrato principato del sacro romano impero nel 1079 e nel 1181 la Repubblica di Genova, che aveva esteso i suoi confini fino a Nizza, dichiarò di assumerne la protezione assieme a quella delle isole, anche se in realtà Seborga continuò a dipendere amministrativamente dalla contea di Provenza.
Nel 1666 l’abate Cesare Bacillon appalta una zecca, dove per 5 anni vengono coniati i petit louis.

Nel 1729 Seborga fu acquistata da Vittorio Amedeo II con atto fatto a Parigi, atto mai registrato né dal regno sardo, né dalla casa sabauda.

Dal 1963 i cittadini del principato di Seborga eleggono un principe con funzioni simboliche, coadiuvato da un consiglio di 9 ministri, privi di potere legale.
Dopo Giorgio I -eletto nel 1963 e rieletto a vita nel 1995- deceduto il 25 novembre 2009, è ora principe di Seborga Marcello I.

ll separatismo – di fatto – non esiste. La disputa storica c’è, ma è ben tollerata dal sindaco. I locali vigili urbani vestono ad esempio una divisa storica, in via della Zecca, sede del Comune, si rilasciano normalissimi documenti anagrafici ma, poco più in là, nel Palazzo del Governo, ci si può fare rilasciare una patente di guida del Principato di Seborga (o una targa per il veicolo) oppure acquistare la moneta locale, il Luigino che viene accettato da tutti i commercianti della città quale buono sostitutivo per acquistare merce, souvenirs eccetera.

Il piccolo borgo conserva un’atmosfera fuori dal tempo tra le pietre antiche affrescate in ricordo della storia passata.

All’entrata del paese impossibile non notare l’Oratorio di San Bernardo del XIV sec. dedicato al patrono di Seborga.

Nel cuore del paese e protetta da eventuali incursioni barbaresche, invece, viene costruita tra il XVI e XVII secolo la chiesa parrocchiale di San Martino. Presenta una facciata barocca restaurata nel 2006 che mette in risalto le immagini religiose affrescate per la prima volta  nei lavori del 1928.

Circondano il sagrato della chiesa una sequenza di archi a tutto sesto e l’ingresso del Palazzo dei Monaci, utilizzato da questi come dimora  durante le loro visite a Seborga. Nella parte inferiore di questo edificio, che è oggi un’ abitazione privata, c’era la Zecca, dove nel 1666 si inizia a battere moneta. Ne sono riamsti pochissimi esemplari, oggi preziosissimi. Sono in argento ed hanno accurate incisioni sulle quali nel recto c’è il busto di San Benedetto e a tergo due rami di palma, una mitra, un pastorale e la scritta che fa riferimento al Monastero di Lerino.

Il nucleo urbano era fornito di quattro  porte d’accesso: dell’antica porta a nord dell’abitato rimangono solo i cardini, mentre ben identificabili sono la porta San Martino, quella di San Sebastiano e la porta del Sole, che conduce fra l’altro alle antiche prigioni.

Le viuzze del centro storico all’interno di quelle che erano le antiche mura sono un dedalo di vicoletti, archi, passaggi coperti, scalinate e vicoli ciechi che amplificano in modo sorprendente lo spazio ridotto della superficie del borgo.

Ma c’è un altro motivo che fa sì che questo luogo sia speciale.

Seborga ha anche avuto un’importanza eccezionale nel mondo della radiofonia internazionale come si può vedere qui.

Nel prossimo articolo vi sveliamo a chi appartiene questa Mini….

4 commenti

  • marco barsotti

    Certo che l’Italia riserva sempre sorprese. Questa poi, un paesino cosi’ affascinante, che e’ anche un principato, veramente incredibile.
    E forse vederlo alla sera di una giornata grigia, un po avvolti dalle nubi, ha contribuito al suo fascino. All’inizio pensvo fosse una giornata sfortunata, con colori spenti, ed invece..era la giornata giusta.
    Ummh…sbaglio o manca qualcosa .. ?

  • Apolline

    Sublimes images. Tes prises de vue nocturnes sont très réussies, couleurs douces,coins sombres mystérieux, sérénité des chats. Bravo Anto, tu es la meilleure. Gros bisous.

  • anto

    merci Apolline! en fait je n’ai jamais ce qu’il me faudrait… dans ce cas-là je n’avais ni le pied, ni l’objectif 50 mm qui est beaucoup plus lumineux… il y avait trop peu de lumière à cause de l’heure et du temps et plusieurs photos sont flous… mais je crois avoir quand même capturé un petit peu de l’atmosphère de ce petit village hors du temps.