Travel

Île Saint-Honorat

E’ la seconda in ordine di grandezza delle isole Lérins che si trovano al largo di Cannes, separata dall’Ile Sainte-Marguerite da uno stretto canale chiamato “plateau du milieu”, è lunga 1500m e larga 400. Le sue coste sono meno accoglienti rispetto a quelle della sorella maggiore, ma è ricoperta da splendidi pini domestici e marittimi.

Ha sempre avuto una vocazione monastica, perpetuando il ricordo di Saint Honorat ritiratosi qui alla fine del IV secolo. Fu lui a fondare il monastero che nel 600 sposa la regola benedettina.
Le incursioni saracene, quelle dei corsari e degli spagnoli, le guarnigioni poste sull’isola non sono certo favorevoli alla vita monastica e dopo numerosi attacchi nel 1400 l’abbazia sarà protetta da dei soldati che abiteranno in zone fortificate del monastero.
Nel ‘600 gli spagnoli occupano l’isola e la fortificano, la decadenza del convento porta alla sua chiusura nel 1788.  Confiscato durante la Rivoluzione viene venduto.
Restituito al culto nel 1859 da allora appartiene ai monaci cistercensi.

Sette sono le cappelle (o i loro resti) che si trovano ancora sull’isola, che è stata per secoli meta di pelegrinaggi.

Sull’isola sorge una fortezza davvero sorprendente. Costruita nel 1073 sulla punta a sud per proteggere i monaci dai pirati saraceni, dal XV secolo al 1788 ospitò in modo permanente i religiosi. Al primo piano si trova il  cloître du travail dalle arcate ogivali del XIV e XVII sec, cui fa eco al secondo piano il cloître de la prière, con le colonne bianche offerte dai genovesi come richiesta di perdono per gli attacchi da loro perpetrati all’isola. Da qui si accede alla cappella de la Sainte-Croix, mentre dalla terrazza rinnovata al XIX secolo da Viollet-le-Duc la vista si estende dall’Esterel a Cap d’Antibes.

L’isola è tuttora sede di un monastero moderno: oggi delle costruzioni del XIX secolo circondano i vecchi edifici. Nei giardini del chiostro (uno dei più antichi del genere in occidente) sono conservati frammenti lapidei romani e cristiani ritrovati sull’isola.
I monaci si occupano ancora oggi dei vigneti presenti sull’isola: 8 ettari che producono 12000 bottiglie di liquore e 35000 bottiglie di un vino eccezionale.

12 commenti

  • anto

    c’est vrai! l’atmosphèe de ces ruines est à peu pès la même! il faut dire que le temps nuageux faisait lui aussi penser à des paysages écossais… 🙂

  • anto

    mah… se sono state scritte, quelle storie non credo siano facilmente accessibili oggi.. però non si sa mai… io ho trovato la collezione completa in octavo originale del ‘700 delle opere di Claude Joseph Dorat nella biblioteca di Ala!

  • Niggytardust

    Magnifico! Tes photos sont à tomber! Je suis, moi aussi scotché!
    J’étais en train d’écouter les géniaux écossais de Mogwai quand je suis tombé sur tes photos, qui sont parfaite pour illustrer leur musique!
    Thanks for the trip!
    Mon 1er favori sur typepad, ça se fête!!!

  • triton

    je regarderai désormais cette côte pour moi synonyme de béton et d’ennui avec un autre regard désormais, voici ce que tes photos m’auront fait découvrir.

  • anto

    cette côte est pleine de petits endroits tranquilles et il n’est même pas trop difficile de les trouver… je suis en train de les découvrir moi même, mais la nature y est partout magnifique, dès que l’on sort des routes le plus traffiquées et qu’on ne cherche pas les lieux trop fréquentés par les touristes.
    Si la météo de cet automne me le permettera je voudrais explorer un peu l’arrière-pays de cette région que je pense être au moins autant magnifique que la côte!