![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/Screenshot-2021-07-01-at-07.20.49-1140x909.png)
1976. La famiglia Barbapapà arriva in Italia: porta ideali di ecologia e diversità e vive in una casa che… esiste davvero!
La prima cosa che ricordiamo pensando alla serie di cartoni animati Barbapapà è l’aspetto bizzarro dei suoi colorati personaggi: tondeggianti e sostanzialmente senza forma, presupponevano in realtà la possibilità di prenderle tutte. Ma forse non tutti sanno che… la loro casa dai locali fatti a bolle è un’incredibile villa che esiste davvero!
Nati in Francia…
Creati in Francia nel 1970 da Talus Taylor (1929-2015) professore di matematica e biologia e dalla moglie Annette Tison (1942), architetto, i Barbapapà inizialmente erano i personaggi di una serie a fumetti.
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/13-Famiglia-Barbapapa-640x375-1.jpg)
…e cresciuti in Giappone
Il loro successo fu immediato e vennero presto tradotti in ben 30 lingue per poi trasformarsi in cartone animato nel 1974 in Giappone. Trasmesso a partire dal 1976 su Rai Due, Barbapapà fu dunque, nonostante la realizzazione originaria francese, il primo cartone animato giapponese a sbarcare in Italia.
Barbe à papa
Il nome Barbapapà fa riferimento al termine che in francese indica lo zucchero filato: Barbe à papa (letteralmente “la barba di papà”).
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/Screenshot-2021-07-01-at-07.21.38.png)
Un Barbapapà tutto rosa
In Francia è comune l’aggiunta di sciroppo che tinge di rosa lo zucchero caramellato nei filamenti che poi prendono la caratteristica forma affusolata attorno al bastoncino che lo regge. E rosa è il protagonista principale del cartone animato, il papà appunto. Che però non ha la barba!
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/Screenshot-2021-07-01-at-07.20.23.png)
La famiglia Barbapapà…
Creato un papà, fu in modo del tutto naturale che si aggiunsero poi una Barbamamma e sette barbabebè. Ognuno dei quali con un colore e delle caratteristiche precise.
…in tutti i suoi colori…
Barbabella, viola, è aggraziata e vanitosa, ama i profumi e odia gli insetti; Barbaforte, rosso, è sportivo, coraggioso e detesta i soprusi; Barbalalla, verde, è sensibile, ama la botanica e la musica, trasformandosi spesso nello strumento che poi suonerà.
…e nella sua diversità
Barbabarba, nero e arruffato, è un artista dal carattere ostinato; Barbottina, arancione, è l’intellettuale ribelle; Barbazoo, giallo, ama gli animali ed è esperto di clima e inquinamento; Barbabravo, blu, è uno scienziato curioso e impulsivo. Nella famiglia dei Barbapapà c’è anche Lolita, una simpatica cagnolina a macchie.
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/Screenshot-2021-07-01-at-07.21.26.png)
Il barbatrucco
La caratteristica essenziale dei Barbapapà è che possono trasformarsi in qualunque cosa desiderino. La trasformazione è accompagnata dalla frase “Resta di stucco, è un barbatrucco!” (in francese “Hula hup barbatruc!”)
Neologismo
L’espressione è diventata poi d’uso comune per indicare uno stratagemma ingegnoso, un modo originale di risolvere un problema. Tanto da essere integrato come un vero e proprio neologismo nel vocabolario della lingua italiana.
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/taglioAlta_00194.jpg)
Ecologia e diversità
Nel corso di ogni episodio i componenti della colorata famiglia affrontano piccoli e grandi problemi quotidiani all’interno di un contesto che incoraggia il sostegno reciproco e il rispetto per la natura e per le diversità.
Voci celebri
In Italia la sigla di apertura dei cartoni animati, “La famiglia di Barbapapà” , venne cantata inizialmente da Roberto Vecchioni (1943) e poi, nella seconda serie dei cartoni animati, da Claudio Lippi (1945) e Orietta Berti (1943), che diedero rispettivamente la voce ai personaggi maschili e a quelli femminili.
La nuova serie dei Barbapapà
Dopo la morte di Talus Taylor il suo testimone è passato ai figli Alice e Thomas, che, nel 2019, hanno scritto e diretto una nuova serie animata dedicata alla famiglia dei Barbapapà. Pensata per i bambini di oggi porta avanti gli stessi ideali dei personaggi originari.
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/bbpp_famille-maison.jpg)
La casa in campagna…
Degli anni 70 i Barbapapà incarnano lo spirito ecologico e il rispetto della natura. Nelle loro storie vengono spesso trattati temi importanti come l’inquinamento e il concetto allora emergente di energia rinnovabile. Vivono in campagna in una casa a bolle, che ricorda tantissimo il progetto del Palais Bulles dell’architetto Antti Lovag (1929-2014).
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/Screenshot-2021-07-01-at-07.21.07.png)
…o la villa al mare?
Creata per l’industriale Pierre Bernard (1942-2015), questa villa decisamente non convenzionale costruita su una collina che si affaccia sul mare di Théoule-sur-mer, in Costa Azzurra, riprende in modo incredibilmente rassomigliante la forma della casa dei Barbapapà.
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/metalocus_pierre_cardin_house_01.jpg)
Palais Bulles
Costruita nel 1979 è formata da una serie di locali a bolle che confluiscono l’uno nell’altro con finestre fatte a oblò e spazi che sembrano generarsi su se stessi. Espressione di una sorta di architettura organica, i 2000 metri quadrati del Palais Bulles sono stati in seguito acquistati da Pierre Cardin (1922-2020), che li arricchì di numerosi oggetti d’arte e design degli anni 70. Sono classificati oggi come monumento storico.
La casa dei Barbapapà all’asta da Chrisitie’s
Recentemente il Palais Bulles è stato messo all’asta da Christie’s. Quotato tra i 300 e i 350 milioni di euro attende qualcuno che con un clamoroso barbatrucco lo faccia suo.
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/06/Screenshot-2021-06-23-at-13.16.26-75x75.png)
Lin Yung Cheng, l'estetica inconfortevole
![](https://www.mybubble.it/wp-content/uploads/2021/07/The-blanket-is-frozen-but-the-winter-is-over-2018-lindenwood-acryl-color-72x120x50cm-1-scaled-1-75x75.jpg)