Poetry

Meriggiare

pallido e assorto

La passeggiata alle Baumettes mi ha regalato una poesia di Montale!

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

2 commenti

  • marco(a)

    Quanti colori in questi vetri! Vetri che contengono tutte le immagini di del cielo, del sole, dei fiori del vicolo e del mare, li attorno…proprio come il vetro del tuo obiettivo…qui

  • anto

    E pensare che io i pesci neanche li ho visti…. ;D ;D ;D

    ps. è buffo… il riflesso nell’obiettivo e quello nei miei occhi sono completamente diversi…. forse devo andare dall’oculista….. ;)))