Meriggiare
Maggio 14, 2010
pallido e assorto
La passeggiata alle Baumettes mi ha regalato una poesia di Montale!
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
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2 commenti
marco(a)
Quanti colori in questi vetri! Vetri che contengono tutte le immagini di del cielo, del sole, dei fiori del vicolo e del mare, li attorno…proprio come il vetro del tuo obiettivo…qui
anto
E pensare che io i pesci neanche li ho visti…. ;D ;D ;D
ps. è buffo… il riflesso nell’obiettivo e quello nei miei occhi sono completamente diversi…. forse devo andare dall’oculista….. ;)))