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Il monastero di Tharri a Rodi

È stata una bella sorpresa scoprire, a Rodi, l monastero bizantino di Tharri. Perso in un vallone selvaggio vicino al villaggio di Laerma risale al IX secolo. La sua chiesa a cupola è dedicata all’arcangelo Michele e conserva straordinari affreschi medievali risalenti al XII e al XIV secolo.
Sorge sulle rovine di una precedente basilica paleocristiana del V secolo, a sua volta eretta dove sorgeva un tempio dedicato ad Apollo.

Secondo la leggenda una principessa bizantina che soffriva di una malattia incurabile fu portata dal padre a Rodi nella speranza che il clima mite potesse guarirla.
Qui una notte le apparve in sogno l’arcangelo Michele che le disse: “Abbi coraggio e starai meglio”. La principessa guarì e decise di costruire un monastero in onore dell’arcangelo che l’aveva salvata. Per stabilirne le dimensioni si sfilò un anello dal dito e lo lanciò nel prato.
L’epiteto “Tharri” (θαρροσ=coraggio) ricorda proprio la parola con cui la confortò l’arcangelo.

In generale, il complesso monastico che vediamo oggi risale principalmente al XII e XIII secolo ed è uno dei più antichi dell’isola.

Del complesso monastico originario è rimasto in piedi solo il katholikon a croce greca, sormontato da una imponente cupola centrale.
Sulla corte del monastero si affacciano altri edifici che sono stati ripetutamente riparati e restaurati nel corso del tempo, tra cui due cappelle dedicate rispettivamente a San Nektarios e a San Eleuterio.

L’interno presenta ben sei strati di decorazioni ad affresco.
Quelli più antichi, databili al XII secolo, raffiguravano a figura intera San Eleuterio e San Gregorio d’Agrigento e si trovano oggi al Museo bizantino di Rodi. In situ rimangono affreschi databili al XIII secolo.
Il Cristo Pantocrator attorniato da angeli tra due cerchi concentrici nella cupola, la Lavanda dei piedi e L’ultima cena rispettivamente nelle pareti sud e nord. Nella volta del braccio occidentale, dove sono rappresentate scene della vita e del ministero di Cristo è da notare l’episodio della samaritana.

San Michele arcangelo, insieme agli arcangeli Gabriele e Raffaele, è raffigurato in un grande affresco purtroppo molto danneggiato.