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1970. Love is… le vignette di Kim esordiscono sul Los Angeles Times: amore è… due eterni innamorati che dalle strisce sono oggi passati alle app

Le vignette della serie Amore è… (Love is… nella versione originale), create dalla disegnatrice neozelandese Kim Casali  (Kim Grove 1941-1997), fanno parte dell’immaginario peace and love degli anni 70, basato su messaggi d’amore e speranza, sentimenti semplici, naturalezza e… naturismo. 

Nudisti asessuati

Sì perché i due fidanzatini, che diventeranno poi coppia e famiglia, appaiono nelle vignette di Kim quasi sempre nudi, anche se completamente privi di connotazioni sessuali. Come gli angeli. Ed angeliche infatti si presentano le immagini che li rappresentano: leziose e portatrici di una visione del mondo che, se spesso risulta stucchevole, alla fine ci muove sempre un po’ a istintiva simpatia. 

Peace and love

Nati alla fine degli anni 60, quando Kim cominciò a servirsene per scrivere bigliettini d’amore al suo futuro marito, i due personaggi raccolgono l’eredità sessantottina degli ideali di pace e amore, pur sembrando per molti aspetti già anacronistici. La suddivisione marcata dei ruoli e l’immagine infantile della donna valsero infatti numerose critiche a Kim, che le rispedì al mittente forte del successo delle sue vignette.

Minikim

La prima di quella che diventerà una serie infinita di illustrazioni sul tema di Amore è… fu disegnata da Kim su una cartolina indirizzata al suo futuro marito Roberto durante una gita in montagna. Si tratta di una caricatura in formato miniatura di se stessa, una “mini Kim”. Minikim sarà poi il nome che la disegnatrice darà alla società detentrice dei diritti intellettuali dei suoi personaggi.

Kim e R

Sebbene i personaggi siano autobiografici il nome Kim appare solo una volta, in una striscia del 1974, mentre  un pannello del 1971 mostra lei che scrive la lettera R sulla sabbia. La coppia è rappresentata nelle varie fasi della loro storia romantica: nei primi incontri, come fidanzatini e come coppia sposata con dei bambini.

Dai libretti artigianali al gadget per le spose

Dopo quella prima cartolina Kim cominciò a lasciare schizzi di se stessa e Roberto su cartoncini che lasciava in vari posti perché lui li trovasse: sotto il cuscino, nella tasca della giacca, nel portaoggetti dell’auto, in un cassetto. Lavorando come receptionist in una tipografia di Los Angeles ebbe poi l’idea di creare dei libretti, intitolandoli Love is When e venderli per 1$ l’uno. Questi ebbero subito un grande successo, soprattutto ai matrimoni, diventando un must-have per ogni sposa.

L’amore è… un successo incredibile

Il successo crebbe sempre più finché, il 5 gennaio 1970 Love Is… apparve per la prima volta sul quotidiano Los Angeles Times. Da quel momento le vignette di Kim conosceranno una diffusione esponenziale fino ad apparire su giornali e riviste in oltre 50 paesi ed essere tradotte in più di 25 lingue.

Il merchandising

Le strisce fecero poi esplodere un grande fenomeno di gadget comprendente tazze, magliette, calendari, poster, quaderni e diari e tutto quello che poteva essere personalizzato con le immagini dei due teneri innamorati. Un merchandising che fruttò in breve tempo a Kim un volume d’affari di 5 milioni di dollari l’anno.

L’amore è… poter dire che ti dispiace

Uno dei suoi disegni più famosi è quello che riporta la scritta “Love Is… being able to say you are sorry”. Pubblicato il 9 febbraio 1972 richiamava la celebre frase del film Love Story ( “Amore significa non dover mai dire che ti dispiace”), nato lo stesso anno della striscia di Kim. L’onda del successo del film interpretato da Ali MacGraw (1939) e  Ryan O’Neal (1941) portò ancora più notorietà all’autrice ed i suoi personaggi.

L’amore è… una nascita oltre la morte

Kim e Roberto avevano già due figli quando quest’ultimo si ammalò di un tumore che nel 1975 ne provocò la morte. Il suo seme congelato fu utilizzato da Kim per concepire un terzo figlio post mortem. Il caso salì alle cronache anche a causa della condanna da parte dell’Osservatore Romano. Il giornale del Vaticano scrisse che la nascita era “contro la morale evangelica” e ci furono anche discussioni giuridiche sui possibili diritti ereditari del neonato.

Il ghost cartoonist

Dal 1975, anno in cui Roberto si ammalò, fu il fumettista britannico Bill Asprey ad occuparsi del disegno delle vignette al posto di Kim sotto il suo nome di penna e continuò a farlo anche dopo il 1999, quando il figlio Stefano rilevò la Minikim.

La versione vestita

Negli anni ’80 una versione alternativa della striscia apparve sul quotidiano britannico Mail on Sunday. Era una striscia a tre o quattro pannelli, con i personaggi maschili e femminili disegnati completamente vestiti.

La app

Il fumetto ha oggi un’applicazione ufficiale sull’iTunes store di Apple, dimostrando la longevità del dolce ottimismo dei due celebri bimbi nudi innamorati l’uno dell’altro e dell’amore.