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Bouke de Vries, l’integrità dei frammenti

L’artista olandese  Bouke de Vries utilizza delle ceramiche spezzate come materia principale delle sue opere. È soprattutto la serie dei Memory Vessel, in cui frammenti di vaso ricordano ancora la forma che avevano prima della frattura, ad essere evocativa, ma anche le sue nature morte sono potenti, mentre la bellezza dei suoi fiori e delle ceramiche catturate nel momento dell’esplosione ci raccontano di attimi sospesi incuranti di un’inesorabile entropia.

Dopo aver cominciato la sua carriera nel campo della moda si è formato come restauratore di ceramiche e ha poi cominciato a creare le sue sculture a partire da ceramiche recuperate irreparabili.
Le sue sculture decostruite a partire da antiche ceramiche di Delft, di Worcester, di Sèvres, di Kang-si e anche italiane assumono una grande varietà di forme; molte sono assemblate usando la tecnica del kintsugi. Questo metodo giapponese usa una lacca speciale che viene spolverata o mescolata con polvere d’oro per riparare gli oggetti. Alla base c’è l’idea che qualcosa di danneggiato possa essere ancora bello e che la sua frattura ne diventi anzi l’aspetto più prezioso. Ma le sue opere ci raccontano di più.
L’artista usa ceramiche antiche, di varia provenienza per creare quelle che chiama “nature morte tridimensionali”. 

Dead nature 21, 2019, 18th century Worcester porcelain bowl, dried fruits and mixed media, 300x300x170mm
Dead nature 4, 2009, Wanli Chinese porcelain bowl and mixed media.
Still life with kingfisher, 2017 17th century Chinese porcelain bowl, taxidermy, wax fruit and mixed media 330x330x240 mm

L’antica tradizione ceramista e pittorica olandese si uniscono per dare una vita nuova agli oggetti rotti e decaduti come la frutta in decomposizione. La farfalla diventa allora il simbolo della rinascita che il suo lavoro rappresenta.

Rebirth of a teapot, 2019, 18th century Worcester bone china porcelain tea pot and mixed media, 345x240x300

È anche il simbolo della leggerezza, laddove i frammenti sembrano perdere il loro peso per immobilizzare un attimo, quello della frattura, che resta sospeso.

Guan yin with porcelain shards, Late 17th century Kang Xi Chinese porcelain Guan Yin, early 17th century, Ming porcelain marine salvage fragments and mixed media, 210x210x470 mm
Guan Yin in a square of roses, 18th century Chinese blanc de chine figure of Guan Yin, 16th, 18th amd 19th century Chinbese porcelain fragments, 300x300x660 mm

Accanto alle nature morte nel suo lavoro ricorre la figura di Guan Yin, la dea buddista della compassione, della misericordia e della gentilezza. Spesso circondata da frammenti incrinati e abiti ricomposti, trasmette una capacità di comprensione e riparazione.

Memory vessel, chained ewers, 17th century Japanese ewers, glass and gold chain and cuffs, 195x125x105 mm
Memory vessel:pair 3, 2015, 2x19th century Chinese blue and white porcelain vases and glass Ø220x650mm each.
Memory vessel 51 2017 19th century Moroccan earthenware vase and cover and glass Diam 300×680 mm

Nella serie Memory Vessel i i frammenti dei vasi racchiusi in contenitori di vetro che imitano la loro forma perduta ci raccontano come anche gli oggetti abbiano una memoria. Il contenitore diventa contenuto, trovando una nuova funzione. Anche le sue rose rispondono alla stessa poetica: dai frammenti possono nascere nuove forme, nuova bellezza.

Rose in Kang Xi vase, 2019, 18th century Chinese porcelain fragments
Boxed flower, 16th, 18th and 19th Chinese porcelain fragments and gold plated brass rod, 240x240x540 mm

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Portrait of the artist 3, 2020