Adriano De Carlo cuore di panna
70-80

Anni 70. Dal cuore di panna alle banche di immagini, le idee di Adriano De Carlo, un creativo a tutto tondo

Adriano De Carlo, scrittore e critico cinematografico, ha partecipato alla grande stagione creativa degli anni 70 dando vita ad alcune tra le campagne più geniali e longeve della pubblicità italiana.
L’ho intervistato per ripercorrere con lui alcune tra le tappe più importanti della sua carriera.

Cuore di panna

Adriano De Carlo è noto soprattutto per aver realizzato nei primissimi anni 70 la campagna pubblicitaria Algida con la celebre headline “un cuore di panna”. Questo claim, che è stato eletto quello più riconosciuto della TV italiana, fu una delle sue realizzazioni per la Lintas, l’agenzia pubblicitaria legata ad Unilever, dove lavorò tra il 1966 e il 1974. Si tratta della sua creazione più iconica e longeva.

Cuore di panna

Questione di talento…

Abbiamo chiesto ad Adriano De Carlo come nasce un’idea vincente come questa, un’immagine che sa attraversare intere generazioni restando sempre ugualmente invitante e attuale.
“La creatività o ce l’hai o non ce l’hai – ci ha risposto – non c’è un metodo. Molto spesso è intuizione, a volte è fortuna, spesso sono coincidenze, qualcosa che non abbiamo classificato nella nostra mente e che poi viene fuori”.

…di ispirazione…

“Nel caso del Cuore di panna ricordo che c’era una ragazza, un’esterna che faceva dei disegni molto belli, che rappresentavano l’estate e i giovani. Quei disegni contribuirono molto ad ispirarmi”.
La genialità di aver saputo collegare il sapore del cornetto agli amori estivi, il gesto di gustarlo alla loro freschezza e alla nostalgia delle estati passate ne ha fatto uno degli slogan più riusciti di sempre. 

…e professionalità

“C’era anche molta professionalità – ha aggiunto – si facevano brainstorming, ci si riuniva, ognuno sparava quello che aveva in mente e dal confronto usciva poi l’idea. Bisogna anche dire che il talento riguarda tutti i campi. Non a caso chi sa disegnare spesso sa pure scrivere e anche inventare.”

Paiper Algida

Paiper Algida

“Oltre a quella per il Cornetto ho fatto anche un’altra campagna per la Algida, quella del gelato Paiper, che giocava sul fatto che erano gli anni delle proteste giovanili. C’era Patty Pravo (Nicoletta Strambelli, 1948) con un gruppo di ragazzi i cui cartelli inneggiavano: “vogliamo l’estate più lunga, vogliamo più Paiper”. Fra le varie comparse in quell’occasione c’era anche Sabina Ciuffini (1950)

Un creativo a 360°

Adriano De Carlo ci ha raccontato che se sono state dapprima le arti figurative ad attirarlo, egli è da sempre stato attratto anche dalla scrittura.
“Io realizzavo i bozzetti da cui poi si facevano i layout definitivi che andavano in stampa, oppure scrivevo piccole sceneggiature per gli spot pubblicitari. Essere creativi significa essere versati in molte cose.” Concludendo, ironico “e poi sapete… i pubblicitari sono i soli capaci di simulare intelligenza”.

Adriano de Carlo

La Movie Group

Nel 1974 diventò lui stesso produttore aprendo la Movie Group. Diresse allora diversi spot televisivi per alcune tra le più note marche italiane.Tra questi Banca Cariplo, Nordmende, Osram, Galatine, Atkinson, Nostromo, Crodino, Fiuggi, Giancarlo Ripà (Visoni), calze Ragno. 

Spot Osram Adriano De Carlo

La pubblicità per la Osram

Tra tutti, lo spot realizzato per Osram resta il più ambizioso. Venne ricostruito l’interno di un’astronave grazie al disegnatore iperrealista Victor Togliani (1951). Egli realizzò anche i costumi degli alieni, che evocavano con il colore nero e i caschi con ampio visore il costume di Darth Wader in Guerre Stellari.

Testimonial famosi…

“Ho lavorato con tanti personaggi, ricordo ad esempio Giacomo Rossi Stuart (1925-1994 ndr), papà di Kim Rossi Stuart (1969 ndr). Siamo stati assieme per quasi un mese per fare gli spot dell’acqua Fiuggi. Ho collaborato con Patty Pravo, Nada, Sabina Ciuffini, Paolo Rossi (1956-2020 ndr) e molti altri”  

Adriano De carlo Mike Bongiorno

…e successo della campagna

“La regia pubblicitaria è particolare, non necessariamente i grandi registi riescono a dare il meglio anche per le pubblicità. Io ero bravo perché conoscevo i prodotti e partivo da quelli. In ogni caso a fare davvero la differenza nella riuscita di una campagna pubblicitaria è la quantità dei passaggi. Direi che la qualità conta il 10%, la quantità il 90%!”

Archivi di immagini…

A metà degli anni 80 Adriano De Carlo fondò la Film Research, una società che forniva sequenze cinematografiche alle agenzie e case di produzione. Si trattava di realizzare brevi filmati pronti all’uso con sequenze generiche che potevano essere utilizzate come “mattoni” per le architetture finali. Un’idea geniale che precorreva quella delle banche di immagini dell’era del web!

Adriano De Carlo

…e memoria cinematografica

La sua cultura cinematografica lo portò poi non solo a scrivere libri su questo tema (Cinema, cento anni in due ore, i libri quiz Ciak si gioca e Hollywood zapping), ma anche sugli schermi televisivi, in qualità di concorrente. Nel 1980 partecipò al gioco a quiz I leoni del cinema su TMC, vincendo tutte le puntate fino al termine del programma. Era evidentemente un affare di famiglia visto che nel 1984 anche la moglie Elena partecipò, presentandosi sul cinema, alla trasmissione di Pippo Baudo su Rete4 Un milione al secondo, vincendo tre puntate consecutive!

Dal cinema allo sport…

Scrittore versatile, le sue pubblicazioni spaziano dai libri di ricette lombarde, ai romanzi come La cruna dell’Ego, L’Ambiguità della perfezione, L’armata delle bambole, alle collaborazioni, come Ti tradirò, ti scoprirò scritto con Walter Favini e Vincere è volgare, una storia dell’Inter scritta con l’ex difensore dell’Inter Mauro Bellugi (1950-2021).

…sul piccolo schermo…

Nel 1990 è stato ospite fisso del programma condotto da Gianfranco Funari (1932-2008) Mezzogiorno è, su Rai 2 e a metà degli anni 90 ha condotto su Odeon TV Cinema in paradiso. “Sono stato due o tre volte al Maurizio Costanzo Show e lì ho litigato un po’ con tutti” ci confida.

… e alla radio

E le battaglie verbali tornano anche in radio, dove nel 2006 si è trovato a partecipare come ospite fisso di Radio Milan Inter a Big match, in cui si scontrava con Giorgio Micheletti (1956) rappresentando il diavolo contro l’acqua santa.