Art

Barbara Wildenboer, la conoscenza oltre la materialità

Barbara Wildenboer è un’artista che vive e lavora a Cape Town e crea sculture intagliando libri in modo unico e raffinato: nei suoi lavori le pagine in qualche modo fioriscono irradiandosi in strisce sottili a partire da là dove prima c’era il testo che ne rappresentava il contenuto.

Spesso si tratta di atlanti, enciclopedie o antichi libri di soggetto scientifico: la summa della conoscenza non basta più a se stessa e cerca nuovi spazi al di là di ciò che è naturale.

Il suo lavoro, che dal 2011 è sempre in fieri, prende il nome di Library of the Infinitesimally Small and Unimaginable Large e nella sua esposizione SUPER/NATURAL l’artista rivela programmaticamente cosa risiede alla base del suo lavoro.
Si tratta innanzitutto di una biblioteca e in quanto tale aspira a raccogliere, catalogare, conservare. Non la conoscenza nella sua forma canonica, ma quello cui essa aspira, qualcosa cui tende asintoticamente perché al di là della materia che la costringe.

Che si tratti di percorsi tracciati su mappe, di sistemi nervosi che percorrono nuove anatomie o di legami che creano visioni del mondo in continua evoluzione, le sue strutture filiformi, che sembrano esplodere da significati troppo stretti per contenerle, rendono materiale qualcosa che per sua natura si trova oltre la materia. Di sicuro oltre il nostro modo limitato di significarla.

Se spesso è il soggetto del libro ad essere rilevante, altre volte Barbara parte da immagini presenti nelle pagine centrali, per ricrearne altre in continua evoluzione, nuove mappe della realtà il cui significato si irradia oltre il reale.
Si tratta infatti qui di dare forma a uno spazio che si proietta in una dimensione differente: la metafora verbale diventa visiva e la geometria si moltiplica in frattali che rendono percorribile uno spazio che altrimenti ci sarebbe precluso.

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