Paul Signac
Art

Musée de l’Annonciade, Signac e Saint-Tropez

A Saint-Tropez, nei pressi del porto sorge la ex-cappella Notre-Dame de l’Annonciade. Eretta verso il 1510 dalla confraternita dei Penitenti Bianchi, fu venduta durante la Rivoluzione Francese come bene nazionale, il campanile fu abbattuto e il tetto modificato per essere trasformata in magazzino e sala per la progettazione di barche a vela.
Nel 1950 l’edificio fu messo a disposizione di Georges Grammont che lo rinnovò per rispondere alla sua nuova vocazione museale e che dotò di 56 opere della sua prestigiosa collezione.

Musée de l'Annonciade
Musée de l'Annonciade

Il Musée de l’Annonciade, creato nel 1922, ricorda che la città di Saint-Tropez è stata uno dei centri più attivi dell’avanguardia pittorica dell’inizio del XX secolo, grazie a Paul Signac che vi arrivò a bordo della sua barca Olympia nel 1892. Affascinato dalla bellezza dei luoghi vi acquistò una casa e ne fece il suo studio. Qui invitò anche numerosi pittori, tra cui Matisse, Derain e Marquet.
Le collezioni presentate all’Annonciade sono composte da dipinti appartenenti essenzialmente al pointillisme, al nabis a al fauve. Le opere, che datano tra il 1890 e il 1950, sono sorprendenti per la loro qualità e omogeneità, partendo da una riflessione sul colore, pur restando fedeli alla pittura figurativa. 

Dal 5 maggio al 9 ottobre il museo ospita l’esposizione Signac et Saint-Tropez, che celebra il 130º anniversario dell’arrivo dell’artista nella cittadina. Da quel momento e lungo 20 anni Saint-Tropez sarà il suo luogo di residenza e fonte di ispirazione, restando immortalata in numerose opere. La presenza di Signac a Saint-Tropez ne fece una sorta di vivaio artistico, un laboratorio dell’avanguardia, conferendogli fama artistica, letteraria cinematografica e turistica.

Paul Signac nasce a Parigi nel 1863. È scoprendo l’impressionismo che decide di diventare pittore e abbandona la sua formazione di architetto. Affascinato da Monet si orienta come lui verso la pittura di paesaggio, dimostrandosi da subito avanguardista, visto che è cofondatore nel 1884 del Salon des Indépendants che permette ai nuovi artisti di presentare le loro produzioni al di fuori dei circuiti ufficiali accademici.
L’incontro decisivo è quello con Georges Seurat, capofila del divisionismo. Signac trova il suo mentore e si appassiona per questo nuovo stile fatto di piccoli tocchi di colore puro sapientemente composti per creare una miscela ottica che si realizza direttamente nell’occhio di chi guarda l’opera. Questo movimento si basa infatti sulle teorie che poggiano sulle leggi fisiche e ottiche della percezione del colore. La caratteristica delle opere di questi artisti è che l’unione dei differenti colori non si fa sulla tavolozza, prima che essi vengano stesi sulla tela, ma attraverso le leggi ottiche della complementarità dei colori e dei contrasti simultanei. Un colore appare più chiaro o più intenso a seconda dei colori che lo circondano. Si tratta di un’arte scientifica riflessiva e non spontanea.

Paul Signac saint-Tropez

Con il trasferimento a Saint-Tropez Signac abbandona sempre di più le scene di città e periferia. Per 30 anni realizzerà dipinti che fanno scoprire questo affascinante villaggio ai visitatori dei saloni parigini ma anche all’estero. Dipingerà una cinquantina di tele ad olio con con soggetto dei paesaggi tropeziani, preceduti da una sessantina di schizzi. I paesaggi inondati di luce realizzati con la tecnica del divisionismo fanno entrare Saint-Tropez nei luoghi della leggenda della pittura, facendola diventare la “Mecca del neo-impressionismo”.
Dopo il suo trasferimento a Saint-Tropez l’opera di Signac evolve nel senso di un progressivo allargarsi dei suoi tocchi e l’ammorbidirsi della sua tavolozza. Il colore acquista autonomia, aprendo la strada alle generazioni future, come quella dei fauves.

Paul Signac


Le opere della collezione dell’Annonciade rivelano l’abbandono progressivo del tocco a piccoli punti per liberarsi in pennellate più ampie che danno l’effetto di divisione a tessere di mosaico.
Signac fu catturato dalla tecnica dell’acquerello. I colori diluiti in acqua gli permettono di cogliere rapidamente le fluttuazioni della luce i cambiamenti dell’atmosfera. Non realizza gli acquerelli secondo le tecniche divisioniste ma attraverso il digradare di nuance più o meno cariche di pigmenti. Resta comunque fedele alla purezza dei colori.
Nel 1913 in seguito alla separazione dalla moglie Berthe si installerà ad Antibes con la nuova compagna. Tornerà sporadicamente a Saint-Tropez e saluterà con gioia la creazione del museo nel 1922.