Diango Hernandez, Behind the Waterfalls
Diango Hernandez è un artista cubano nato nel 1970 che risiede attualmente a Düsseldorf in Germania. La sua produzione è eclettica e spazia dalla pittura, alla scultura, all’installazione.
Hernandez ha iniziato la sua pratica artistica come co-fondatore dell’ Ordo Amoris Cabinet, un gruppo di artisti e designer focalizzato sull’uso di materiali riciclati a Cuba. Ha quindi guadagnato fama internazionale con le sue installazioni su larga scala di mobili, oggetti trovati dalla vita quotidiana, schizzi e collage che evidenziano la realtà della vita cubana.
Il lavoro di Hernández è principalmente concettuale, ma i colori vivaci giocano spesso un ruolo importante allo scopo soprattutto di riflettere sui cliché della cultura caraibica.
Behind the Waterfalls
La sua più recente serie di pitture Behind the Waterfalls si allontana molto dalla sua produzione precedente pur riprendendo il tema della cascata che era già emerso come concetto nelle sue opere.
Si tratta di grandi tele dipinte ad olio in cui la visione della realtà è filtrata da quella che appare come una superficie d’acqua in movimento. Il mondo che queste opere ci restituiscono si disfa, si sfilaccia, si scioglie nell’acqua attraverso la quale lo vediamo.
La parete che ci separa dalla realtà è trasparente. E infatti molti dei suoi soggetti ritraggono finestre, creando un suggestivo effetto di mise en abîme in cui dentro e fuori si intrecciano e si sovrappongono.
La parete che ci separa dalla realtà deforma. Prendendo la qualità liquida dell’acqua attraverso cui la vediamo, la realtà perde la sua forma, pur mantenendo la sua essenza profonda.
Quando ad essere raffigurato è un volto umano è l’identità ad essere indagata. Numerosi e affascinanti sono i suoi ritratti: un ritratto in cui i tratti del viso non sono riconoscibili intende riprodurre ciò che non è accidentale e che si lascia indovinare oltre la forma.
Sarà allora il dettaglio appena accennato, il gesto che qualifica, un colore che sorprende a rendere unico e riconoscibile l’altro da sé.
La parete che ci separa dalla realtà è in movimento. Un movimento che non è azione, ma fa vibrare.
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