Art

Andreas Blank, l’effimero imperituro

Andreas Blank è uno scultore tedesco che vive e lavora a Berlino. Le sue opere sorprendono per la purezza delle linee che arriva quasi all’astrazione, pur riproducendo i suoi soggetti in modo estremamente realistico. La scelta di questi non è affatto casuale perché l’artista privilegia la riproduzione di oggetti quotidiani, spesso caratterizzati dall’essere effimeri. E lo fa utilizzando il marmo.

Sì, perché per realizzare le sue opere e le installazioni (che non a caso riproducono spesso ambienti in cui regna un disordine spaziale che sembra solo aspettare di essere risolto), Andreas Blank  si procura pietre da tutto il mondo, viaggiando in Italia nelle cave di Volterra o in quelle dello Zimbabwe. Marmo, alabastro, porfido, materiale che storicamente è associato all’eterno e imperituro, al celebrativo e magniloquente.
I suoi soggetti invece sono oggetti semplici, teli apparentemente lasciati alle loro pieghe casuali dopo l’uso, plastiche accartocciate, sacchetti di nylon, carte piegate, ma anche scarpe e camicie, che perdono la loro funzione, come del resto i cibi, fissati in una consistenza che non è la loro.

Ci sono poi le scatole, contenitori a volte incartati, a volte aperti per contenere altre sculture, che si trasformano spesso in valigette, dando origine a strutture narrative che non si esauriscono nell’istante presente ed estendono i limiti della scultura tradizionale.