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Yoshihiro Suda: la poesia che sboccia teatralmente dai muri
Yoshihiro Suda è un artista contemporaneo giapponese noto per le sue sculture iperrealistiche di piante e fiori, create nel solco della tradizione della scultura in legno giapponese.
Nato nel 1969 nella prefettura di Yamanashi, situata ai piedi del monte Fuji a sud-ovest di Tokyo, Suda è cresciuto in un ambiente ricco di bellezze naturali. È sicuramente questo, assieme alla propensione giapponese ad apprezzare i materiali, i dettagli e i piccoli oggetti ad aver profondamente influenzato il suo lavoro.
Le sue opere consistono in fiori aggraziati e fragili che escono da crepe e fori nei muri e nel suolo da cui sembrano crescere spontaneamente.
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Solo uno sguardo attento ci rivela che queste poetiche creazioni sono scolpite nel legno. I minuziosi dettagli come le venature delle foglie e le imperfezioni nei petali aggiungono realismo, dando alle sue creazioni al tempo stesso una lirica fragilità e la forza della vita che irrompe dalla materia inanimata.
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Le sue creazioni sono pezzi di oreficeria che ricordano l’arte del netsuke, le sculture in miniatura decorative spesso fatte di legno, avorio o altri materiali preziosi che erano popolari durante il periodo Edo (1600-1868) in Giappone.
Ma il suo lavoro è anche saldamente radicato nella pratica contemporanea dell’installazione, visto che egli colloca strategicamente le sue piccole sculture – che possono avere la forma di un ciuffo di erbacce o di una singola rosa – in luoghi inaspettati, come una crepa su un muro o il telaio di una finestra.
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Camelie, magnolie, rose, anemoni e amaryllis, Yoshihiro Suda dà la stessa importanza a tutto, erbacce o fiori, piccoli o grandi. Le sue sculture sono spesso isolate, in una posizione improbabile: a volte solo pochi petali toccano il muro e il fiore resta comunque appeso lì, a sorprenderci.
Le sue installazioni non sono solo momenti introspettivi ma mirano spesso all’effetto drammatico: spesso la loro visione è preceduta da passaggi difficoltosi attraverso piccole porte o stretti corridoi e avviene sotto luci studiate e ombre non calcolate. Per Suda la bellezza della vita è come uno spettacolo, una fantasticheria, qualcosa di teatrale, nonostante si esprima attraverso una poesia intima e sfuggente.