Art

Isa Melsheimer al MAMAC: ville, palme, idealizzazione e riscatto della Côte d’Azur

Alla Galerie Contemporaine del MAMAC sono attualmente esposte le opere di Isa Melsheimer, artista tedesca basata a Berlino. Integrando pittura, ricamo e scultura assieme al mondo vegetale, esse mettono in discussione la complessa relazione tra gli esseri umani e l’ambiente. 
L’architettura gioca un ruolo centrale nel suo lavoro, in particolare attraverso le forme e i protagonisti del modernismo: Le Corbusier è evocato in questa esposizione attraverso i dipinti che ha creato nel 1938-39 sui muri della villa E-1027 di Eileen Gray a Roquebrune-Cap-Martin.

Per la sua mostra al MAMAC, l’artista si è immersa nella ricca storia della Costa Azzurra, un territorio di sperimentazione dell’architettura moderna con la sua eredità di ville, annidate nel cuore delle colline tra le  palme. Questo destino si interseca con quello di una Riviera eterna con i suoi paesaggi da sogno idealizzati.

La palma

La palma gioca un ruolo prioritario: anche se introdotta nel corso del XIX secolo (le piantagioni massicce di specie tropicali risalgono al 1860) appare oggi come una pianta autoctona e un simbolo della Costa Azzurra.

L’artista propone un’ibridazione tra questa Riviera sognata e fantasticata e la trasformazione del litorale dovuta all’importazione delle palme e alla loro infestazione da parte di un parassita, il tonchio rosso.
La galleria si trasforma in un paesaggio onirico e metamorfico in cui le sue ceramiche prendono la forma di larve ed evocano al tempo stesso quella dell’architettura modernista.

Larvae

Le sue Larvae rappresentano quelle del tonchio rosso o punteruolo, insetti che vivono in colonie dentro le palme distruggendone i tessuti per nutrirsi. Questo parassita ha raggiunto il bacino del Mediterraneo nella metà degli anni ’80 e  si è diffuso rapidamente trasformando i paesaggi costieri, attaccando le palme, che erano ormai diventate parte integrante del paesaggio. La possibile metamorfosi del paesaggio dovuta alla proliferazione di questi insetti costituisce dunque un problema per l’identità della costa nell’immaginario collettivo.

Per contrastare questo infestante dal 2018 la città di Nizza ha fatto la scelta di utilizzare un trattamento biologico a base di funghi; altre città degli Stati Uniti stanno ora ripiantando alberi endemici, riportando un paesaggio naturale al posto di un’ identità artificiale.

La volpe e…

Un altro tema caro all’artista è la “rinaturalizzazione” delle città con la comparsa di animali selvatici che passeggiano pacificamente per strade e viali delle metropoli in seguito al primo lockdown nella primavera del 2020.

… la vendetta

Linee di battaglia 1 (2010): il lavoro presentato è una variazione su tessuto di un affresco fatto da Le Corbusier alla villa E-1027, a Roquebrune-Cap-Martin.
Vera icona dell’architettura moderna, la villa E-1027 è la prima creazione architettonica di Elleen Gray, che ha il valore di un manifesto, per l’architettura e per l’arredamento, progettato in collaborazione con Jean Badovici. Le Corbusier vi ha realizzato, diversi anni dopo la partenza di Eileen Gray nel 1932, la creazione di sette murales. Secondo i biografi, dopo averli scoperti, Eileen Gray ha considerato questo gesto un atto di vandalismo.
La loro fu una relazione complessa, alimentata dalla gelosia e al tempo stesso dall’ammirazione. Come un amante respinto, Le Corbusier ha detto di aver con essi compiuto “un desiderio furioso di sporcare i muri”.
Isa Melsheimer vede la sua rivisitazione come una vendetta: attraverso l’uso del ricamo e il gioco dei tessuti, l’artista restituisce fluidità e lentezza al gesto descritto come impulsivo dal suo autore.

Wardian cases

La Wardian case (cassa di Ward) è l’antenato del moderno terrario e degli acquari di vetro. Questa serra portatile era destinata al trasporto a lunga distanza di specie vegetali ed è stata inventata dal dott. Nathaniel Bagshaw Ward (1791-1868) a Londra. 
I naturalisti del 21° secolo useranno queste teche di vetro per portare piante esotiche nei giardini botanici. Le pianticelle potevano essere collocate sul ponte delle navi per beneficiare di luce e umidità costante (assicurata dalla tenuta stagna della scatola).


Questi ecosistemi portatili sono ricreati dall’artista, che mette in evidenza la tensione tra la vitalità del vegetale e il compromesso con i vincoli posti dall’intervento umano. Possono essere visti anche come degli universi in miniatura. Nel 2021 ne dedica una alla Salade Niçoise: un terrario contenente tutti gli ingredienti del celebre piatto tipico.